Altidona – Raduno Blues per le popolazioni colpite dal sisma

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RADUNO BLUES PER LE POPOLAZIONI COLPITE DAL SISMA

ALTIDONA – Il primo raduno Blues nazionale per il centro Italia creato per ridare coraggio alle zone delle Marche colpite dal terremoto. Nasce con questo obiettivo l’evento organizzato dal 29 aprile al primo maggio al Parco dei ponti di Altidona (Fermo) dal Comune, Proloco, Leart Culture con la collaborazione dell’Italian blues Union, riferimento nazionale per questo genere di musica, partner internazionale dell’European blues Union e dell’americana Blues Foundation.

Tre giorni di concerti gratuiti che vedranno, fra i protagonisti, una ventina fra musicisti e band: guest star del 29 aprile saranno il gruppo composto da Vincenzo Barattin, Luciano Federichi, Aloberto Marsico, Maurizio Pugno e la voce marchigiana di Linda Valori and Band.

Il 30 aprile si esibiranno l’inglese Reuben Richards and Band e il musicista sassarese Francesco Più con la sua band. Il 30 aprile, alle 10.30, in un convegno si farà il punto su ‘Oltre il sisma. Esperienze positive per la ricostruzione’.

“Questa è un’iniziativa musicale con la quale abbiamo voluto legarci alla solidarietà – le parole riportate dall’Ansa di Vittorio Ciarrocchi di Leart Culture – perché crediamo che sia necessario rilanciare l’economia e il bisogno di socializzazione di questi territori. Questi tre giorni saranno l’anteprima di un grande evento nazionale che organizzeremo in queste zone, abbiamo già invitato il ministro della Cultura Dario Franceschini, cui il mondo blues italiano è pronto a partecipare”.

“Vogliamo essere vicini ai Comuni colpiti dal sisma – le parole riportate dall’Ansa del sindaco di Altidona, Enrico Lanciottiri – costruendo anche la gioia di aggregazione e cercando di fare da sponda per il ritorno del turismo verso tutto questo territorio”.

“Con questo evento parte un messaggio forte dalle aree interne – le parole riportate dall’Ansa dell’assessore regionale a Turismo e Cultura, Moreno Pieroni –che la Regione non poteva far passare in sordina perché occorre tenere alta l’attenzione su questi territori colpiti, sì, dal sisma ma pronti a ripartire ancora più forti di prima”

 

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